
Giovanni Amicarella: “Importante il servizio di Rossiya 1, ma dobbiamo difendere libertà senza aiuti esterni”
Bologna, 1° feb. – «Sarebbe stato meglio se a realizzare un servizio dettagliato sull’infame censura, sul continuo boicottaggio e sullo sfratto subito dal centro sociale e culturale Villa Paradiso fosse stata la televisione italiana. Ci è voluta, invece, la televisione russa, che va ringraziata. Tutti ne parlano e lo sfratto non può passare sotto silenzio, anche se non dobbiamo aspettare l’aiuto esterno, dobbiamo presidiare e difendere i nostri naturali spazi di libero pensiero». Lo fa sapere, in una nota, il segretario dell’organizzazione politico-culturale Socialismo Italico (Socit), Giovanni Amicarella. Il caso dello sfratto del Centro Sociale e Culturale Villa Paradiso, motivato da una presunta “vicinanza alla Russia di Putin”, dopo un’iniziativa di solidarietà svoltasi a Bologna, è stato al centro di un servizio proprio della tv russa, l’emittente più importante e seguita, Rossiya 1.
«Il presidio di Bologna, al pari di altri eventi sulla stessa linea, è – aggiunge Amicarella – una giusta risposta alle infami censure e limitazioni all’organizzazione di eventi di sensibilizzazione, di cui si fanno promotori i rappresentanti della politica istituzionale in un modo stomachevole. Se avessero la stessa celerità nel risolvere e nel preoccuparsi delle falle nella propria mala gestione, il paese – e la città di Bologna in primis – ne trarrebbe enorme giovamento».
Nel deplorare quanto fatto dall’amministrazione a guida PD, Amicarella rimarca: “Onde, tuttavia, evitare un certo atteggiamento da tifo da stadio, del tutto inutile per difendere la nostra diversità e il nostro pensiero, che si riscontra purtroppo in talune organizzazioni che si aggregano spesso a queste iniziative per fare la solita comparsata, no bisogna aspettare l’aiuto estero, quanto prendere una giusta posizione contro chi fomenta la guerra e il contrasto fra popoli per il proprio guadagno personale, sia esso politico, economico o un misto dei due”.
Dopo la presa di posizione del segretario di Socialismo Italico, arriva quella del referente esteri Jean-Claude Martini, giornalista de Il Tazebao e delegato della Korean Friendship Association, vittima di un caso di censura da parte del Comune di Bologna.
Bologna, 1° feb. – Le piazze, evidentemente, fanno ancora paura. È quanto emerge dall’articolo di Repubblica che, forse con un autogol, rilancia, tradotto in italiano, un servizio di Rossiya 1 sulla manifestazione svoltasi ieri a Bologna contro lo sfratto di Villa Paradiso. Un autogol perché ha involontariamente contribuito a dimostrare la differenza di professionalità e aderenza alla verità tra i giornalisti della cosiddetta “democrazia” italiana e quelli della cosiddetta “dittatura” russa. Il reportage di Asya Emelyanova direttamente dal capoluogo felsineo ha avuto il pregio di illustrare in tre minuti tutta la completezza del clima e della situazione che chi non si piega al totalitarismo liberale deve affrontare oggigiorno in Italia. Chi scrive ne ha fatto esperienza in prima persona allorquando, proprio a Bologna e proprio a Villa Paradiso, avrebbe dovuto parlare della storica amicizia tra Corea del Nord e Federazione Russa (il servizio ha infatti menzionato la cosa); vi siamo comunque riusciti lo scorso sabato, pur se altrove nel bolognese. Con ancora negli occhi l’iniziativa del 21 settembre sul Battaglione partigiano d’assalto, la solidarietà al Centro Sociale e Culturale Villa Paradiso, a nome mio e dell’Associazione di amicizia e solidarietà Italia-RPDC (KFA) che rappresento, è quanto mai sentita e incondizionata.
In merito alla censura ad eventi analoghi, ci eravamo già espressi anche in passato, in merito ad un evento cancellato a Bologna dopo la solita pressione del Partito Democratico e le sue europarlamentari, a cui delle teste calde del dissenso non hanno atteso a fornire la “carta vittima”:
Censura “democratica” contro Russia Emilia Romagna. Amicarella non ci sta: “Temono il ricordo della Resistenza socialista”
Il Tazebao – Onestamente penso che al peggio, nella politica parlamentare soprattutto, non ci sia fine. In quello europarlamentare, soprattutto, emergono spesso dei fulgidi esempi del perché la cittadinanza non vada più a votare: questa volta rappresentato a pieno da Pina Picierno, del Partito Democratico, in merito ad un evento degli amici e compagni dell’Associazione Culturale Russia Emilia Romagna. Non si usi come pretesto l’invito del controverso Nicolai Lilin in merito, perché non è la prima volta che si scaldano gli animi per eventi presso Villa Paradiso, con scorse proiezioni ostacolate in più modi, vari sguinzagliamenti di macchine del fango.
“Ritengo grave che una città Medaglia d’oro della Resistenza ospiti eventi apologetici di una dittatura sanguinaria che uccide dissidenti e giornalisti”, ha dichiarato Picierno a Bologna Today, aggiungendo che è grave ospitare chi “giustifica stermini, fosse comuni e crimini di guerra”.
A mio avviso è ancora più grave che si voglia giocare al gioco delle tre carte nei confronti di un’associazione che per prima ricorda gli sforzi della Resistenza, solo che non ricorda la Resistenza che piace a qualcuno: quella socialista. Fra eventi di commemorazione e presentazioni di libri, l’associazione non necessita di lezioni di storia e memoria di questo tipo, specialmente da un Europarlamento che non disdegna rifornire gente con simpatici simboli sul fronte ucraino.
Pina Picierno ha proseguito nella descrizione dell’associazione sempre a Bologna Today, ed arrivati a certe conclusioni viene da chiedersi se effettivamente conosca o commenti sulla base di altamente stravolti commenti altrui: “Un’associazione filoputiana, che costantemente opera azioni di disinformazione sul territorio nazionale aderendo o rilanciando campagne del Cremlino”.
Invocando, poi, il veto supremo, si è rivolta al sindaco Lepore: “Si è superato ogni limite, non gli pare il caso di intervenire? Immagino che vi sia un codice etico in cui chi usufruisce di questi spazi non può tenere iniziative del genere. Può uno scrittore che minaccia di uccidere col polonio due giornalisti essere ospite di un luogo istituzionale? Non è solo una questione politica ma di sicurezza”.
Cara signora Picierno, come esponente del Partito Democratico, ierofante della Costituzione antifascista, perché invece di appellarsi al compagno di partito per negare spazi non la trasformiamo in un’occasione di confronto? Non ho mai capito perché questa ossessione al veto e non al dibattito, se effettivamente Russia Emilia Romagna è un’associazione così priva di contenuto che vive di “putinismo”, non dovrebbe avere problemi lei, o chi per lei, ad affrontarla in dibattito di confronto. Che, se memoria non mi inganna, è la base della democrazia e di quei valori costituzionali che personalmente reputo sopravvalutati per deformazione politica, ma che voi al contrario ponete come valori più alti.
Mi offro volentieri anche io come “avversario” di dibattito, nel caso ci sia necessità. Magari conoscere il punto di vista di noi ventenni, studenti e lavoratori, potrebbe aiutarla a capire meglio quanto ci siamo stancato della retorica che ci vorrebbe al fronte ad impallinare russi per interessi statunitensi. Un saluto.
Sia l’articolo che la nota stampa sono state riprese da vari giornali sia nazionali che esteri, ulteriori dettagli: Dicono di noi – Bologna, sfratto Villa Paradiso