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Di Enea Stella

Nella serata di venerdì 3 gennaio ho avuto il piacere di partecipare alla live “Gli eroi non muoiono mai…finché c’è qualcuno che li ricorda”, organizzata da “Il Veritiero” sui loro canali social. La live si è configurata come un’occasione significativa per commemorare la figura del generale iraniano Qassem Soleimani, brutalmente assassinato il 3 gennaio 2020 in un atto di aggressione orchestrato dall’amministrazione Trump. Questo attacco non solo ha violato ogni principio di diritto internazionale, ma ha anche rappresentato un tentativo di spezzare lo spirito di resistenza di un intero popolo e di un’intera regione. Durante la live, sono stati toccati diversi argomenti: è stato analizzato il contesto geopolitico in cui si è inserita l’uccisione di Soleimani, con una riflessione sul suo ruolo strategico nella politica iraniana e nelle dinamiche mediorientali; si è parlato dell’eredità lasciati dal generale iraniano e sul suo significato simbolico infatti Soleimani non era solo una figura militare di alto rango, ma un simbolo della resistenza contro l’imperialismo e le ingerenze occidentali, una figura capace di unire diverse fazioni in un progetto comune di resistenza. Di seguito è riportato il mio intervento:

Come SOCIT, la nostra vicinanza alla figura di Qassem Soleimani e ai movimenti di resistenza non è solo un omaggio simbolico, ma una scelta politica consapevole, radicata nei principi della nostra visione socialista e italica della politica internazionale. Crediamo che la politica debba essere uno strumento per promuovere la giustizia, la libertà e la cooperazione tra i popoli, e il nostro posizionamento riflette una comprensione pragmatica delle dinamiche globali. Siamo pienamente consapevoli delle contraddizioni interne dell’Iran, un paese che affronta sfide complesse, tra cui la condizione delle donne e delle minoranze. Non chiudiamo gli occhi di fronte a queste problematiche e riteniamo che la critica costruttiva sia essenziale per ogni analisi politica seria. Tuttavia, la nostra visione non si limita a giudicare le singole politiche interne: abbracciamo una prospettiva più ampia, che riconosce l’importanza di opporsi a un nemico comune che minaccia la sovranità dei popoli e la stabilità globale. La lotta contro l’imperialismo e per il diritto all’autodeterminazione è una battaglia universale che trascende le differenze culturali, ideologiche e religiose. Non si tratta di difendere indiscriminatamente uno Stato o un regime, ma di riaffermare il principio che nessuna potenza ha il diritto di imporre la propria volontà sugli altri con la forza militare, economica o politica. Come SOCIT, non siamo qui per fare l’apologia di uno Stato o per giustificare ogni sua azione. Siamo qui per sottolineare la necessità di costruire un mondo multipolare, dove il potere sia distribuito equamente tra le nazioni e nessuna potenza possa dominare o sfruttare le altre. La nostra politica rifiuta il servilismo verso le potenze globali, specialmente quelle che cercano di perpetuare un ordine unipolare basato sull’egemonia e sul controllo. La nostra politica si fonda sulla promozione della giustizia sociale e della solidarietà internazionale. Questo significa sostenere le lotte che mirano a emancipare i popoli dall’oppressione, ma anche essere critici e vigili nei confronti di ogni forma di abuso di potere. Crediamo fermamente che la cooperazione tra i popoli sia l’unica strada per costruire un futuro basato sulla pace, sul rispetto reciproco e su una reale giustizia globale.

Rivendichiamo con forza la nostra posizione: una politica che non si piega ai ricatti delle potenze imperialiste, ma che si impegna a creare ponti di dialogo e collaborazione, sempre mettendo al centro la dignità umana e la sovranità nazionale. In questo senso, la figura di Soleimani non rappresenta solo una lotta regionale, ma un simbolo globale di resistenza contro ogni forma di oppressione e sfruttamento. La nostra vicinanza non è dunque un atto di conformismo ideologico, ma una testimonianza della nostra volontà di costruire un’alternativa a un mondo dominato dall’ingiustizia, attraverso una politica che riflette i valori del socialismo, del patriottismo, dell’indipendenza e della solidarietà internazionale.

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Foto da PressTV