Il poco poco affetto, la punta di cui parlavo all’inizio, è più una domanda spontanea che mi viene da fare: ma non lo vedete che non vi ascolta realmente nessuno? Certo, comprano i vostri libri, guardano i vostri video, mettono mi piace ai vostri post, ma nessuno di loro è disposto a seguirvi e ve lo dimostrano con la noncuranza con cui puntualmente disertano quello che fate (o cercate di fare) nel concreto finendo sempre ad essere da soli, quando vi passano davanti come se foste trasparenti e ci rimanete male, per poi scrivere che avevate davanti centinaia di persone senza mezza foto a dimostrarlo, giusto per avere quel motto di spirito che vi fa sentire leggermente più vivi. Per carità, potete anche rifuggere la “tirannia delle plebi”, ma se nessuno vi segue (dico, fisicamente, non sui social) a che serve quello che fate? Non siete eroi romantici, non siete cavalieri erranti da una parte e non siete bolscevichi nati nel periodo sbagliati dall’altra, tutti abbiamo bisogno di compagni con cui combattere le nostre lotte, e se non ne trovate che non siano su gruppi virtuali o affini bevitori di birra è perché vi mancano o capacità o idee chiare, spesso entrambe. Non ho mai sentito persone nei contenuti più incerte delle proprie idee di chi si atteggia a fanatico difensore e studioso delle proprie.
Un commento del segretario Giovanni Amicarella disponibile qui.