«Si ha alla fine che è proprio il sistema rappresentativo, quale viene applicato dagli apologisti, a concentrare i tre poteri nelle mani di un piccolo numero di privilegiati, uniti da medesimi interessi.» [Auguste Blanqui]
Blanquismo: Corrente del movimento operaio francese del sec. 19°, impersonata dall’attività e dal pensiero di Louis-Auguste Blanqui (1805-1881), il quale sosteneva l’assunzione del potere da parte del proletariato attraverso la tecnica del colpo di stato.
Se c’è ancora tempo, apri gli occhi al seggio elettorale sul pericolo che ti minaccia: Parigi è condannata e la sua sentenza viene eseguita dalle mani di una reazione che è riuscita ovunque a reclutare complici e strumenti della sua vendetta.
Sotto il pretesto di disimpegno, di ordine pubblico e persino di umanità, ogni giorno la capitale viene svuotata della classe lavoratrice. Una misura fatale! Una misura mortale!
Con l’eccezione di un piccolo gruppo di ricchi oziosi, l’intera città vive solo grazie ai lavoratori: senza lavoratori non c’è più consumo, e quindi non ci sono più affari! La massa dei rivenditori cadrebbe in rovina, le grandi imprese e l’industria li seguirebbero nell’abisso, e la fazione che rappresenta il passato vittorioso applaudirebbe alla rovina di questa Parigi che disprezza perché ha cambiato il volto del mondo.
Mercanti, proprietari, non sostenete questi malvagi progetti; lasciate da parte i vostri terrori e paure. Cosa chiedono le persone? Vivere nella felicità grazie al proprio lavoro, e l’interesse ti ordina di sostenere questa giusta richiesta, poiché i tuoi profitti derivano dal popolo, li guadagni come risultato del loro consumo. Non lasciarti ingannare dalle apparenze! Nell’oceano degli affari, la spesa per articoli di lusso è solo una goccia d’acqua. Per ogni persona che vive dell’oro dei ricchi, nove vivono dei centesimi dei poveri. Tra te e i lavoratori c’è solidarietà.
Ma sii giusto! La gente ha sofferto per troppo tempo! Non possono né vorranno più soffrire sotto le dure condizioni create per loro dalla rapacità dei benestanti. Chiedono un sistema più equo, ed è questa richiesta che viene respinta con violenza, con furia…Persistono, affermano di spingerli a chiedere pietà, vengono braccati attraverso la fame…Ma non si arrendono! Avanzano, scrollandosi la polvere dai piedi. La loro proprietà non li vincola, e stanno già partendo. E Parigi, senza persone, entrerà nella sua agonia.
Quando l’erba crescerà verde tra i ciottoli, sarà troppo tardi per voi mercanti senza affari e proprietari senza affitto per piangere sulle soglie dei vostri negozi chiusi e delle vostre case deserte! Avrete ordine proprio come a Milano o Varsavia, e forse scoprirete che il rumore dei cannoni per le strade non vale quanto quello dei camion e dei carri.
Rimane un’unica possibilità di salvezza: che tu ti unisca liberamente al popolo per garantire che ricevano ciò che chiedono, ovvero un lavoro ben retribuito e, soprattutto, la scelta di rappresentanti che vogliano portare a termine questi compiti senza alcun indugio e a qualunque costo.
Non è enorme; basta non rimanere prostrati di fronte al capitale e restituire loro quella buona volontà che mostrarono per un attimo dopo gli eventi di febbraio. Soprattutto, non dimenticare che il tuo nemico mortale è la reazione provinciale. Sai dove trovarlo, perché non si nasconde.
Con la sciabola alzata, sta guidando l’assalto a Parigi. Ricorda la sinistra frase di Isnard, un rappresentante di uno dei piccoli comuni: “Se Parigi osa attaccare la sovranità nazionale, i viaggiatori presto cercheranno le rive della Senna nel tentativo di trovare il luogo su cui sorgeva Parigi.”
Questa frase è la chiave della situazione. Isnard e i suoi simili volevano soffocare la grande città nel caldo abbraccio dell’esercito, e la storia è lì a dimostrarci che il loro trionfo sarebbe finito con la suddivisione della Francia. Hanno fallito, e la città santa ci ha resi i primi popoli del mondo.
Parigi, capitale dell’intelligenza e del lavoro, è il vero corpo rappresentativo nazionale, il congresso gigantesco e maestoso dove l’intero paese, attraverso l’élite dei suoi figli uniti – scrittori, artisti, lavoratori, scienziati, industriali – è incessantemente impegnato a far brillare il lavoro della sua grandezza e prosperità.
La reazione mira a paralizzare la nazione tagliando fuori il suo cervello. Parigini! Sta a voi, ricchi e poveri, prevenire che la Francia venga decapitata e fermare la mano che i parricidi alzano contro le loro madri!
Pensa a questo nella cabina elettorale.
Auguste Blanqui
Carcere di Vincennes
15 settembre 1848