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In una intervista de “Il Messaggero” l’ambasciatore israeliano Dror Eydar, affermò testualmente : “Le relazioni con l’Italia sono eccellenti, anche sul Covid. Ma collaboriamo in diversi settori. Nel campo della sicurezza e dell’intelligence, nella sfera del cyber, tra gli eserciti”.

Ed i fatti recenti gli danno ragione, proprio poco tempo fa, la famosa azienda italiana Leonardo, ha firmato un contratto da 29 milioni di euro con la sua omologa sionista, la Rada.

L’accordo prevede che Leonardo acquisisca il 100% del capitale sociale di RADA; in cambio, gli azionisti dell’azienda israeliana acquisiranno il 19,5% delle azioni di Leonardo DRS. Lo scorso anno, una prima offerta prevedeva che gli azionisti israeliani acquisissero il 22-25% delle azioni di Leonardo, ma questa prima proposta era stata respinta. Messe insieme, le due società hanno un fatturato annuo di 2,7 miliardi di dollari.

Un tale evento economico ha scatenato l’entusiasmo e l’euforia dell’ex ministro della difesa, Guerini, in primis.

Ma cosa è la Rada?
Ebbene, si tratta di una industria di armamenti israeliana, prestigiosa specialmente nel campo dei radar e non solo, e soprattutto è nota per commercializzare i suoi prodotti “testati sul campo” (leggasi su civili palestinesi).

La stessa azienda vanta collaborazioni strette con le forze armate sioniste (come il famigerato Mossad), responsabile di crimini di guerra, venuti alla luce anche dalle statistiche di osservatori per i diritti umani, come l’euro-med human rights monitor, il quale ha osservato che nel solo 2022 le forze sioniste Hanno aumentato di ben 5 volte (!) il tasso di uccisioni di palestinesi rispetto al 2021.

Oltre a questo, RADA è inserito nel sistema israeliano delle cosiddette “porte girevoli”, un sistema attraverso il quale alla fine del servizio attivo molti ufficiali superiori delle forze armate di Israele si riciclano in lucrose imprese private fornitrici di tecnologie militari, sappiamo infatti di una dozzina circa di membri del consiglio di amministrazione del neoacquisto di Leonardo con alle spalle una carriera da comandanti di alto livello nelle forze armate israeliane.

Come è ovvio, a fronte di questo evento, numerose associazioni per i diritti dei palestinesi si sono lamentate, ma senza riscuotere alcun successo (strano!).

In conclusione, tralasciando l’aspetto economico per concentrarci ancora su quello umanitario e politico, è un’avvenimento che ribadisce due cose principali, la prima è la subordinazione del Belpaese all’imperialismo d’oltreoceano, in quanto questo è un’accordo avvenuto sotto la spinta del Pentagono.

La seconda è che nell’ Occidente auto proclamato “democratico” esistono vite di serie A ed altre di serie B. Infatti, Malgrado l’escalation di morti avvenuta fino a tempi abbastanza recenti, nei nostri mezzi di comunicazione non si vedrà mai nessuno gridare slogan sui diritti del popolo Palestinese, come invece succede per altre Nazioni.