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Di Fabian

L’altra sera, nel tentativo di recarmi a letto per la quotidiana lettura serale, sono stato infelicemente
interrotto dalla spazzatura borghese di Formigli, il quale, nel corso di una puntata dedicata alla
probabile futura ducessa Meloni, ha trasmesso un frammento di un suo recente comizio.


Nel corso dello spezzone, la piccola burattina dell’atlantismo, ha deciso, nella marea di stronzate che
la sua bocca è solita cagare, di raccontare un fatto di straordinaria quanto elogiabile sincerità.
Nella dissertazione ella si scagliava contro i “gruppi dominanti”, l’alta finanza di Soros (che
sfortunatamente ancora non sembra in procinto di tirare le cuoia), colpevole di alimentare
un’emigrazione sregolata con il fine ultimo di contrarre le condizioni di vita dei lavoratori autoctoni e
alimentare una guerra fra lavoratori.
Ottimo compagna Giorgia, pensiero profondo e, per assurdo, degno di una sincera leninista!
Se non fosse che certo non è da marxisti quanto da coglioni, nonché reazionari, non riuscire, per
pigrizia o semplice deficienza, a trarre da un fatto le sue logiche e razionali conseguenze.
Sta di fatto che già Marx poté, a suo tempo, esprimere pareri simili: “Ogni centro industriale e
commerciale in Inghilterra possiede ora una classe operaia divisa in due campi ostili, proletari inglesi
e proletari irlandesi. L’operaio comune inglese odia l’operaio irlandese come un concorrente che
comprime il livello di vita. L’irlandese lo ripaga con gli interessi della stessa moneta. Egli vede
nell’operaio inglese il corresponsabile e lo strumento idiota del dominio inglese sull’Irlanda.
Questo antagonismo è il segreto dell’impotenza della classe operaia inglese, a dispetto della sua
organizzazione. Esso è il segreto della conservazione del potere da parte della classe capitalistica. E
quest’ultima lo sa benissimo”.


Chi è oggi, volontariamente o meno, ad alimentare questa “guerra fra lavoratori”? Chi sfrutta la
povertà del nostro proletariato per aizzarlo contro il proletario straniero? Chi è il cane da guardia del
regime borghese, il fautore del “segreto” atto alla conservazione del potere da parte della classe
capitalistica?
Se la feccia ultrareazionaria del PD, che la mano potente della storia e del proletariato distruggerà
con immensa violenza al momento opportuno, è la fonte di questa emigrazione forzata, di questa
artificiosa contrazione delle condizioni di vita dei nostri lavoratori, ebbene la destra naziatlantista ne
è la complementare e speculare controparte, necessaria quanto la prima a mantenere in piedi il
sistema borghese e tutta la merda ch’esso conduce seco.
Che soluzione proponiamo noi socialisti e comunisti? Nient’altro che la rivoluzione mondiale, la
disfatta mondiale dell’imperialismo e del capitalismo.
Quando i popoli africani diverranno padroni del proprio destino e s’incammineranno dopo un lungo
e tortuoso cammino sulla luminosa strada del socialismo, allora per il proletario africano non vi sarà
alcun vantaggio nell’abbandonare la propria patria, come non vi saranno vantaggi per tutti i giovani
laureati italiani ad abbandonare il nostro amato belpaese a causa di una disoccupazione intellettuale
sistematica artificialmente creata da decenni di politica democristiana e socialdemocratica, al fine di
sottomettere brutalmente gli interessi culturali di milioni di giovani alla dittatoriale legge del
“mercato del lavoro”.


Se finora la nostra classe lavoratrice è dormiente non credano i reazionari che essa sia destinata a
dormire in eterno.